sabato 4 maggio 2013

#1 della stanza vuota



-di lei non so più nulla- era una stanza che mi coccolava
il sogno indietro che spingeva la memoria
quando dall’alto nessun sole mi reggeva il passo

c’è una costante sensazione che parte da tutte le pareti
in contrasto con gli aneddoti sulle libertà
liberamente tratti dall’esperienza degli artisti
penso alle stupide interviste che intrappolano la mente
ai sussidi prodotti da mamme inconsistenti e padri nulli
libertà è scelta e si può scegliere anche la prigione

-come scorrono i suoi giorni, come guida, come ama-
stanza musicale chiara di colori senza sottoscale
e doni sopra il pianoforte ormai scordato

nei ripostigli si accendono rappresaglie contro i despoti
ma le cose durano di più di una tirannia
e per la legge dei ricorsi sanno che torneranno a splendere
noi chiudiamo porte con le croci per fermare i morti
e li piangiamo sperando, almeno di sognarli
tra una luna piena e l’altra inconsueta

-vogliamo bere qualcosa, poeta-


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