chitarra elettrica di Andrea Michele Patanè
mi domando se una stella è più di una dea
o se la ragione s’è persa all’angolo delle labbra
dove la ringhiera si attorciglia all’edera
e duecentosei ti amo tremano al posto delle ossa
e sostituisce il respiro quel tuo guardarmi assorta
E tu respira respirami
di scirocco e sale
il mio ombelico
accoglie
capelli bianchi su
giovani colori
è nei dintorni delle umide carezze
che mi voglio fermare un momento
è davanti all'assalto che voglio arrendermi
a ridosso del seno a baciarti la schiena
sul mandorlo bambino
raccogli
gemme e gemiti e
scivola la bocca sulle
mie cosce bianche
nei tanti si vorrei perdermi
per ritrovarmi nel groviglio di carne e sensi
e perdermi ancora bocca d’amore e perla
dimmi, ti dico prendi ogni goccia
della passione selvatica ed io
afferrerò l’animale sano del tuo corpo regina
e fermati dentro
dividiamo il tempo che
ci ha vissuto
rimettimi al mondo col
mio primo vagito
lascia libera la giumenta, amore mio
togli le corde e volami dentro con tutti i tuoi umori
io aspetterò che si compia il tuo grido
per essere ancora una volta uno insieme
ecco il miracolo pelle mia sale e moltitudine di si
sul tuo petto senza
fiato sono spiga e grano
ancora
toccami finché il
vento non tornerà indietro
prendimi sui petali di
una margherita
e contali per
ritornare ancora
ti prego ancora, meraviglia
lasciami mani nuove
per sorprenderti
domani
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