la polvere non sembra infastidita
dalla luce
anzi ci gioca e disegna probabili
giostre
per la memoria assuefatta al
silenzio
che musica può esserci nella sua
mente
mentre balla da sola un ritmo
inconsueto
i fianchi non decifrano ciò che
le mani afferrano
-da qui ti amo- disperdo verso
gli angoli assorbenti
tanto non ascolterebbe, anche
senza cuffie
il grido è solo un lento scorrere
di fiato
appena speso e guai a chi preme
il tasto
ché a parlare d’amore ti perdi il
passo
e mi stringo il collo ormai
troppo Modigliani
-perché di lei, di ieri non so
più nulla-
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