venerdì 26 aprile 2013

L'amore che verrà



tutta quella neve sui capelli
saranno i tuoi desideri da risolvere
ed anche le spaziature tra i passi
codici per seguire l'onda

saranno nuovi di ieri i momenti da elevare
a gesto per gli occhi ancora senza colore
dove comunque s'accendono foreste

chiuso al buio -mea culpa-
solo la pelle sa della luna la fuori
o delle dalie chine di maliziosa attesa
dei gradini pazienti quanto l’argento-rosa dei lampioni

e tu come sarà la tua voce quando dirà dei millenari sensi
che saliranno su da un fondo nuovo fino ai coralli
piano attraverso un velo di sconosciuti odori

*

(oh lo so, lo so che ci sei)
restano le mani impigliate al passato senza più code
ormai quadrato questo buio nasconde i giochi
fermi negli occhi d’oceano vasti chissà quanto

verrai goccia di vento con gli ulivi nella primavera di novembre
o lungo la striscia di sole che raggela le notti e cambieranno
i loro sogni le palme le pietre i calendari
diremo -chissà- parole per cantare e ti sentirò cantare
e  canterò con te amore che verrà senza violini
vibreremo tra linfe e pistilli e spume di sale
sotto un cielo senza buchi in un abbraccio d’acque

*

 tutta la vita anche quella a venire
su di un foglio a quadretti
numeri e poi numeri che diventano illeggibili
mentre ascolti il signor Albinoni
e fra quei numeri c’è lei inconsueta
non esattamente riconoscibile
numeri fratti e con virgole e tanti periodici
diversa dal primo innocente amore descritto
con due uno e tre zeri in una semplice sequenza binaria

tutta questa vita sul taccuino di un architetto
e noi…?

*

 rispondo alla vicinanza senza stupore come se sapessi
e la cortina decennale lascia le sue trame alle esigenze
sei vicina come la pelle e quest'amore che non freno
si perde nei millimetri delle autostrade tra i sassi degli uliveti
lungo l'appropriarsi di un tu e fra i piatti che preparo per nessuno
vicina come la pelle che odora soltanto di me e sconosciuta ti amo

*

 lungo percorsi inediti si confondono i tratti e le distanze
mentre le pause si diradano ed i fiori s’affacciano sul proscenio
dichiarando la loro bellezza -ecco la musica- cielo zafferano


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