sabato 23 luglio 2011

e queste mani che si estendono fino agli occhi



e queste mani che si estendono fino agli occhi

questo delirio di carne che insinui umido ai lati della lingua
non risolve l’alba e non decide l’ora delle fate
se solo un fenicottero nella pozzanghera può fermare il tempo

comprendere le coincidenze soffocherebbe certe mutevolezze
ma si appiattirebbero le dune lungo i vecchi confini
ah! si vedono ancora in basso, allegrezze senza curve
spie avariate di metafore secche nelle controparole

sopravvivere poesia per poi morire appena sillaba
nell’incompiuta mai cominciata mentre una sfacciata clivia
non nasconde la sua bellezza…


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