e queste mani che si estendono fino agli occhi
questo delirio di carne che insinui umido ai lati della lingua
non risolve l’alba e non decide l’ora delle fate
se solo un fenicottero nella pozzanghera può fermare il tempo
comprendere le coincidenze soffocherebbe certe mutevolezze
ma si appiattirebbero le dune lungo i vecchi confini
ah! si vedono ancora in basso, allegrezze senza curve
spie avariate di metafore secche nelle controparole
sopravvivere poesia per poi morire appena sillaba
nell’incompiuta mai cominciata mentre una sfacciata clivia
non nasconde la sua bellezza…
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