porta cotoni questo cielo
palermitano
che vestono le calligrafie degli
occhi a perdere
un soffio appena scuote le verande
prima del pendio
oppure il tovagliolo fra noi e il
vento più lungo del silenzio
sentimi di manu e panza
sentimi di porta a vanidduzza
ca ‘nto calari u suli si scurdò di mia
il canto antico della sposa
riempie il rosso di tramonto
e si diffonde il variare tiepido
del corpo
che cerca bersagli da sbagliare - può essere –
il lampo che ti abbaglia e non
prevede
(sentimi di panza e manu)
s’incanta la parte tra parentesi
e resta fuori della piazza
assieme al battere di ciglia
nel segno più dell’omissione
per quel bersaglio che comunque
fa paura
(ca u suli si scurdò) u suli
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