si srotolava piano, ancora
nell’aria un odore di bruciato ma piano
mentre un suono curioso mi indicava la strada
incenso e mare nei tuoi occhi senza fine
con la città dentro e un fiume in gola
per mano ti tenevo oltre le ciminiere di Danzica
un passo sul potere e uno sulle lacrime
sulle giacche dei figli mutilati
sulla neve sempreverde del dolore
silenzio senza rito camminando fra le buche
che l’impertinenza del vento riempiva di grida
e tu piangevi le vecchie cattedrali senza croci
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