ricordo la sensazione di fresco
quando oziavo sotto l’albero
comunque attento ai predatori
quando la mia compagna allattava
i due cuccioli
altri amici –non li ho più
rivisti- stavano nelle vicinanze…
(tu eri madre innanzitutto con
gli occhi socchiusi mentre i piccoli
ti giocavano addosso ed eri bella
con tutti quei peli… all'ombra dell’acacia)
poi cominciammo a darci nomi e
numeri, a tracciare impronte
ad imbrattare muri a vincere
l’acqua e la paura e ci vestimmo
infine con tutte quelle
macchinette addomesticate attorno
non allatti più ché ti
scenderebbe il seno
ti meravigli della zampa materna
di Ottavia sotto il gelso
e mi parli di cose che non
capisco a fondo:
-amore mio- mi dici
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