i colori
i tuoi colori
in una Torino che viveva
l’arroganza vestita di bianco
per confondere cattedrali
e camminavi Marta senza seno
con le speranze
millenovecentosettantatre
coi chiodi già affilati pronti a conficcarsi
nelle finestre sempre aperte, mai
rotte
sempre aperte quelle finestre che
guardavano
un mare troppo lontano
cantastorie di sorrisi
che non ricorderai più Marta
disegno Marta di cera e sogno
che hanno voluto far morire tra
le foglie dietro la magnolia
mani di fango e vena esattori di
una fiamma genesi d’amore
oh Marta làstima del sangue avvilito
racconterò di te finché avrò voce
inseguendo un canto d’occhi vuoti
senza più nulla da ingoiare
acqua inerte e sola
nonostante il fiume
giornale aperto
al rosario del vento
respiro di parole
in-fi-ni-te basse
nel lenzuolo d’erba,
morendo
làstima - sostantivo siciliano, ma anche spagnolo, di cui l'origine, che si può tradurre con " sofferenza,
angoscia, pena"
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