venerdì 5 marzo 2010
Leonor
- Adesso dici che erano gialle le rose…-
Scansati dalle risacche, appesantiti dal sale
che rimaneva di noi, Leonor?
-nada- continuavi a dire, -tampoco el mar -
Ed io? tornavo a contare i giorni delle biciclette
quelli dei supermercati e dei Tai-jap, delle
mutande verdi nella doccia per quel gioco
che invadeva le scale o i taxi
Che rimaneva chica del Central Park, delle carote a mezzogiorno
di quella New York millenovecentonovantacinque
che ci impregnava del suo ferro e dei vapori
con i vagoni in senso opposto alla nostra corsa
dell’amore sulle terrazze, di noi
gli stessi delle scatole di carta che fiorivano
oltre le maniglie e le traduzioni arbitrarie
-Que pasa mi amor- e un attimo dopo eri un puntino
che perforava gli occhi
-Non andare via- dissi, ma tu continuavi a credere
che le rose fossero rosse ed io pure…
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