è una luna immobile che centra l’obbiettivo
affrettandone la corsa sulle scale della notte
I sentimenti ibridi non hanno semi
e le salite si nutrono di scarpe
lasciando solo piccole schegge negli occhi
e le fastidiose luci di Lexinton avenue
Vieni avanti principe rosargento
che dal seminterrato maschio ti chiamano
i feroci caimani non ancora assolti
e travestiti da cenerentole puttane
senza fede ma con la prenditutto-card
Una fuga non risolve e fa crescere le somiglianze…
a che serviranno ancora i mille barattoli di lacrime
con tanto di etichetta e data
non era meglio una collezione di mutande?
e adesso mangia pure quell’aurora
così artica e indossa la vela esausta
ma quando il binario che ti attorciglia le viscere
si rizzerà in piedi dovrai togliere i lacci
e cercare la tua Africa e li il tuo albero
ormai vecchio di quarantamila anni
con abissi nelle rughe e ceneri per fronde
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