Ma tu verrai, ancora luna spoglia
a seminarmi di rumori
di zoccoli e selvatici rifugi
Verrai nella mia mano
quando il ventre cercherà
la gloria dei seni
e gli occhi pieni d’ali
E già ti sento punta liquefatta
al dischiudersi dei lembi
ardita femmina del tigre
Dal collo al metatarso
infuria la tempesta
di lingua e pelle e gemito
rosa incarnata rosa!
Verrai soltanto senso
luna di latte e argento
transito di mani
che spostano villaggi
sotto le unghia cieche
Ah desiderio, fiume ricorrente
socchiusa palpebra
bisogno d’esser dentro
quel fuoco dilagante
io ed io e tu nella mia mente
Rosso sospiro adesso
di due in un cuore soltanto
che bosco di lame che usura
secche labbra che non reggono
bisbigli e s’apre la pergola
color vena e cielo
nel moto informe dell’attimo
animale
Nessun commento:
Posta un commento