centomila anni stanchi nel cuore
di farina
gong d’oltre terra tanto vicina
al cielo
che spacca la zolla in tre e poi
in cinque
senza riguardo sole silenzioso senza
pelle
col seme caduto sull’irrisolta
fecondità
di una poesia che certo non sa d’amare
parla sorda scure imprevedibile
della poetessa di Foligno colpisci
pure
le parole conservate dalle ambre
a sud dei rosmarini, dove il
silenzio
chiacchera col nulla dell’ombra di
una mano
che appena sfiora il fucsia d’un passato
proprio accanto alle radici
senza pioggia non può esserci
colore
in una sera così lontana da quest’istante
fermo
tra le dita e la carezza immobile
a mezz’anima
nell’aria ridotta ad unico
respiro
ah ridicola speranza del
principio
che vuole il cuore prima della
mente
senza passare attraverso le
betulle
2 commenti:
rinvigorisco in queste parole,premurosamente sparse a concimare il verde mio che cresce,immutabile e lucente.
come un sole rampicante, a sud dei rosmarini............
come un sole rampicante...
Pallaracci, quanto sei...
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